L’autoefficacia percepita
Lo psicologo sociale Albert Bandura formulò il concetto di autoefficacia percepita, definendola come l’insieme delle convinzioni circa le proprie capacità di organizzare ed eseguire le sequenze di azioni necessarie per produrre determinati risultati.
A volte l’autoefficacia viene erroneamente confusa con l’autostima, ma mentre quest’ultima rappresenta un più generico giudizio (più o meno inconscio) rispetto al proprio valore personale, l’autoefficacia è la convinzione di poter affrontare efficacemente determinate prove, di essere all’altezza di determinati eventi, di essere in grado di cimentarsi in alcune attività o di affrontare specifici compiti.
Non è una misura delle competenze effettivamente possedute, ma riflette le aspettative che la persona ha circa ciò che può essere in grado o meno di fare in diverse situazioni con le capacità che possiede.
È chiaro quindi che il nostro senso di autoefficacia condiziona fortemente ciò che faremo nella vita, influenzando la motivazione, l’umore, il modo in cui interpreteremo successi e insuccessi e la vulnerabilità allo stress.
In particolare, chi ha un elevato senso di autoefficacia:
- Affronta i compiti difficili come sfide da vincere piuttosto che come pericoli da evitare
- Si pone obiettivi ambiziosi e persevera nel perseguirli.
- Di fronte alle difficoltà intensifica il proprio impegno e lo mantiene costante.
- Recupera velocemente il proprio senso di efficacia in seguito a insuccessi o regressioni.
- Attribuisce l’insuccesso a un impegno insufficiente o a una mancanza di conoscenze o di abilità che possono comunque essere acquisite.
- Affronta le situazioni minacciose con la sicurezza di poter esercitare un controllo su di esse.
Al contrario chi ha un basso senso di autoefficacia:
- Si allontana intimidito dalle attività “difficili”.
- Ha basse aspirazioni e investe uno scarso impegno nel raggiungimento degli obiettivi che sceglie per se stesso.
- Di fronte a compiti difficili, indugia a considerare le proprie carenze personali, gli ostacoli che incontrerà e tutte le possibili conseguenze avverse piuttosto che concentrarsi su cosa fare per riuscire.
- Riduce il proprio impegno e rinuncia facilmente quando incontra delle difficoltà.
- È lento nel recuperare il suo senso di efficacia in seguito a insuccessi o regressioni.
- Attribuendo le prestazioni scadenti a mancanza di capacità e doti personali, non ha bisogno di molti insuccessi per perdere fiducia nelle proprie capacità.
Le percezioni di autoefficacia derivano dall’esperienza e dall’apprendimento sociale. In particolare è importante aver avuto occasione di sperimentare dei successi attribuendo alle proprie capacità e al proprio impegno i risultati positivi. Inoltre osservare altre persone le cui azioni sono sfociate nel raggiungimento di obiettivi analoghi, permette di modellare il proprio comportamento sulla base dell’esempio.
Allo stesso modo, seguendo un programma basato su questi stessi principi, è possibile rafforzare l’autoefficacia in qualsiasi momento della vita.
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